Tratto da Notizie Avventiste
Si è conclusa a Firenze la due giorni di studi che si è anche focalizzata su secolarizzazione, laicità e Vangelo.
La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio. È iniziato con questo testo del Nuovo Testamento il saluto del past. Stefano Paris, presidente dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste (Uicca), all’inizio del convegno di due giorni, organizzato a Firenze, nell’ambito della serie di eventi che celebrano i 150 anni della presenza avventista in Italia.
“Una fede che viene”, ha affermato S. Paris, “… è la nostra fede che si rifà al passato, ma che vuole vivere anche un presente e un domani. Una fede che viene è una fede attiva, attenta ai bisogni e alle istanze della nostra società. Non basta solamente udire… ma avere anche la capacità di raccogliere e fare nostro quanto udito, per crescere e continuare a fare il bene, un bene comune”.
Con questo augurio sono iniziati gli interventi in programma, lunedì 10 novembre, nella prima giornata di incontri dedicata al tema “Minoranze religiose e diritti civili nell’Italia repubblicana”.
Un’idea delineatasi grazie ai vari interventi della giornata è che le azioni di piccoli gruppi possono riuscire a realizzare grandi cose.
“Le minoranze hanno grande importanza nella società”, ha affermato Dora Bognandi, direttore associato del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (Aplr) presso l’Uicca e moderatrice dell’incontro.
“Le minoranze lavorano in solitudine”, ha proseguito, “ma questo è poi ricambiato dal fatto che in qualche modo riescono a cambiare il mondo. Ci sono minoranze di tanti tipi, non solo religiose, che lavorano controcorrente, guidate da alti ideali per i quali sono disposte a sacrificare tutto. Appartenere a minoranze non deve essere quindi motivo di scoraggiamento, proprio perché la storia ci insegna che sono state lievito nella società”.
Più lunga e articolata la seconda giornata di studi, martedì 11 novembre, dedicata al tema “Secolarizzazione, laicità ed evangelo”.